Architettura romana

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Architettura romana
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia dell'architettura

Storia dell'architettura > Architettura romana


L'architettura romana è probabilmente una delle testimonianze più gloriose della civiltà romana. I Romani adottarono il linguaggio esteriore dell'architettura greca[1], adattandolo ai propri scopi. La loro visione dello spazio era tuttavia radicalmente diversa da quella propria dei Greci e le forme architettoniche riflettono appieno queste differenze. La differenza principale è di carattere politico-sociale: la struttura greca era formata da una moltitudine di città-stato, spesso in conflitto tra loro; i Romani, invece, conquistavano i territori e li soggiogavano con il loro potere, per questo necessitavano di una serie di strutture pubbliche e di controllo (come le efficientissime strade romane o gli acquedotti)[1].

Urbanistica Romana[modifica]

Strade[modifica]

I romani, tendevano al controllo dei territori e davano quindi molta importanza alle strade. Dopo l'incendio del 64 d.C.,causato da Nerone, che cancellò tutti i vicoli tortuosi della città vecchia, Nerone diede indicazioni di organizzare la città secondo isolati strutturalmente indipendenti e costruiti seguendo la centaurazione: un reticolato di strade che delimitavano i poderi e che creavano una maglia di strade perpendicolari tra loro. Ogni territorio dell' agro pubblico era percorso dalle due strade principali: il cardo e il decumano che dividevano il territorio in blocchi quadrati chiamati centuria: 50 ettari ciascuno. (altre divisioni minori erano: l'heredum,...).

Il cardo e il decumano si intersecavano nel foro: un rettangolo lungo e stretto con un tempio ad ogni estremità. Ne risultava quindi, una divisione del terreno molto precisa e rigorosa che prende spunto dalla pianta stradale del castrum, la colonia militare fortificata introdotta da Roma sul finire del IV secolo a.C.

Case[modifica]

Domus romana
  • Insula: abitazione residenziale che poteva raggiungere gli otto piani di altezza destinata al popolo. Era costruita intorno ad un cortile dal quale si accedeva ai vari alloggi. Nei fronti su strada era spesso presente al piano terreno una serie di tipiche botteghe. Erano costruite in calcestruzzo e coperte da tetti con tegole.
  • Domus: queste abitazioni erano destinate alla piccola e media borghesia ed erano ispirate alla tipica casa mediterranea. Generalmente erano strutture di un solo livello formate da un atrio scoperto circondato da un porticato nel quale si affacciavano tutti gli ambienti abitativi.
    Due esempi di queste domus sono la casa del fauno e la casa del Sallustio.
  • Villa: strutture diversificate che occupavano diversi isolati ed erano destinate a personaggi aristocratici di rilievo o agli imperatori stessi.
    Un esempio importante è Villa Adriana a Tivoli.

Mura e Porte[modifica]

Un aspetto importante per i romani era la cinta muraria che esprimeva il potere di questo popolo. Le porte di accesso diventavano quindi degli edifici con valenza architettonica. Esempi di queste porte sono:

I romani furono ottimi architetti per questo ancora oggi le loro costruzioni sono famose

Tecniche di costruzione romane[modifica]

Muratura[modifica]

Sono cinque i principali tipi di muratura che i romani usavano:

  1. opus incertum (muro incerto)
  2. opus quadratum (muro quadrato)
  3. opus reticulatum (muro reticolato)
  4. opus spicatum (muro spiccato)
  5. opus mixtum (muro misto)

L'Arco[modifica]

Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Arco (architettura).
Schema di un arco a tutto sesto

L'arco o l'apertura arcale, veniva utilizzato in sostituzione dell'apertura rettangolare che utilizzava il sistema trilittico come supporto.
Questa tecnica era conosciuta anche in precedenza ma non veniva a pieno sfruttata, furono i romani ad incentivarne l'utilizzo. Questo nuovo sistema era una profonda innovazione che obbligò a cambiare anche la concezione delle forze: l'arco consentiva di spostare il peso ai lati e di realizzare luci più ampie, evoluzione impossibile con il sistema trilittico nel quale le forze scaricavano tutte sul centro dell'elemento orizzontale.
La costruzione dell'arco poteva essere eseguita con due diverse tecniche:

  • Attraverso conci di diverse dimensioni e forme che andavano ad incastrarsi gli uni sugli altri. Per questo tipo di costruzione venivano usate le centine: dei sostegni di legno che permettevano di sorreggere la struttura in lavorazione. Più ampia era la luce dell'arco, più grande e complessa era la centina utilizzata.
  • Con l'ausilio del calcestruzzo (miscuglio di sabbia pozzolana di origine vulcanica molto fine, sassi, ghiaia o pezzi di marmo). Questa tecnica era detta a secco.

Particolare utilizzo di questa tecnica sfociava nella costruzione dell' arco monumentale: veniva collocato generalmente a cavallo di una strada per ricordare un importante evento, o una vittoria in battaglia, o l'anniversario di un particolare episodio.

Il Tempio Romano[modifica]

TEMPIO DI MINERVA MEDICA a Roma:
Era concepito come edificio non sacro, era infatti un luogo per gestire i banchetti imperiali.
La copertura è a pianta decagonale ed è estradossata. Per gestire le forze che gravano, vengono utilizzati due metodi:

  • elementi radiali in laterizio alternati al calcestruzzo.
  • furono realizzate delle nicchie profonde chiamate esedre intorno al perimetro dell'edificio, completate successivamente con dei contrafforti.

Per alleggerire la cupola furono utilizzati dei vasi vuoti immersi all'interno della gettata di calcestruzzo chiamati tubi fittili. Questa tecnica fu utilizzata anche successivamente.

SANTUARIO DELLA FORTUNA PRIMIGENIA a Palestrina (fine II secolo a.C.):
Complesso di edifici composto da una piazza centrale elevata raggiungibile tramite una serie di terrazze poste a vari livelli collegate con rampe coperte. Nelle pareti delle rampe c'era una muratura ad opus incertum ricoperta da intonaco della quale rimangono ancora alcuni resti.

  • Il quarto livello era detto degli emicicli ed era caratterizzato da una serie di esedre all'interno delle quali trovavano spazio le botteghe.
  • Il quinto livello era detto dei fornici in quanto la parete era forata da archi incolonnati.
  • Nel sesto livello c'era la piazza delimitata da doppi portici che giungeva fino alla cavea terminale (porticato a doppi emicicli).

Sulla sommità della cavea era presente un tempio a tholos e un tempio riservato ai sacrifici.

TEMPIO della TRIADE CAPITOLINA (509 a.C.):
Costruito con elementi non durevoli (legno e laterizio), fu ricostruita nel 76 a.C. come tempio sinepostico periptero (sinepostico --> senza la parte posteriore).
Da questo modello sinepostico derivano altri tempi successivi:

  • "MAISON CARREO" a Nimes (16 a.C.): le colonne diventano semi-colonne addossate ai muri; ha pronao molto profondo ed è pseudo-periptero.
  • TEMPIO DI ANTONINO E FAUSTINA a Roma (141 a.C.): caratterizzato da un grande podio, porticato privo di colonne interne e da una scalinata frontale.

Chiese successive che prendono spunto da questo modello sono:

  • San Giorgio a Venezia, del Palladio
  • Sant'Andrea a Mantova di Leon Battista Alberti
Un dipinto settecentesco di Giovanni Paolo Pannini che raffigura l'interno della rotonda

PANTHEON (117-128 d.C.):
Edificio collocato all'interno del Campo Marzio, il suo aspetto è dato dalla ricostruzione di un edificio precedente costruito in epoca Augustea (27-25 a.C.); si ipotizza inoltre che la costruzione precedente della copertura fosse in legno.
È composto da due tipologie fuse insieme:

  • Cella principale: a base circolare con cupola a tutto sesto.
  • Pronao profondo: con file di colonne che dividono l'ambiente in tre navate. Le navate esterne si concludono in due nicchie che contengono due statue.

I due ambienti non sono collegati direttamente per evitare possibili cedimenti causati dalla cupola.
- Il tamburo (perimetrale all'edificio) presenta delle nicchie semicircolari scavate per rendere più leggera la costruzione; gli archi sono studiati come un sistema complesso che scarica le forze e i pesi in otto pilastri cavi che favoriscono anche l'aerazione dell'ambiente.
- La cupola fu costruita in calcestruzzo mediante l'uso di un sistema di centine che poggiava sul cornicione interno, ora punto d'imposta.
Furono due gli accorgimenti per alleggerire la struttura:

  • la composizione del calcestruzzo non è uniforme: furono utilizzati infatti come inerto pezzi di pietra pomice famosa per la sua leggerezza (al posto dei comuni: marmi, ghiaia e sassi).
  • Fu utilizzato il sistema dei cassettoni.

Il Teatro[modifica]

Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Teatro (architettura).

Già presente nell'architettura greca, il Teatro a Roma subisce una diversa evoluzione: diventa un edificio proprio pensato per il divertimento collettivo.

  • Teatro di Bononia (Bologna) è il primo teatro in muratura con struttura autoportante, eretto nell'88 a.C.
  • Teatro di Pompeo: è uno dei primi teatri costruiti; per aggirare il divieto di costruire questo tipo di edifici che vigeva a Roma, la cavea fu legata al tempio di Venere. Per reggere la cavea furono usati archi e strutture a più livelli.
  • Teatro di Marcello:A sostegno della cavea c'erano setti murari disposti in modo radiale realizzati come delle volte continue. La facciata presenta la prosecuzione dei setti murari conclusi con archi inseriti nell'ordine architettonico. Dietro al podio c'era il posto per la scena che permetteva azioni teatrali complesse.

L'Anfiteatro[modifica]

Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Colosseo.

Il più famoso anfiteatro romano è sicuramente il Colosseo (Anfiteatro Flavio):
Principio strutturale con setti murari radiali identico al teatro; è di forma ovale e le misure sono 188 x 156 m.
Esternamente è una struttura continua che si ripete su tutto il perimetro: è formata da quattro livelli:

  • I livello: ordine dorico-tuscanico con trabeazione liscia
  • II livello: ordine ionico
  • III livello: ordine corinzio
  • IV livello: non ci sono colonne semplici ma paraste. Da questo livello partiva inoltre la copertura delle gradinate.

Pilastro romano[modifica]

Il pilastro romano è presente in alcuni stemmi di luoghi italiani ,e raffigura un pilastro con il simbolo del papato romano, che sorregge una mezzaluna.Lo stemma che raffigura il pilastro romano che sorregge la mezzaluna, rappresenta la fedeltà solida e immensa, verso il Papa di Roma.Il pilastro romano, è un cosa simbolica, presente più nell'araldica, che come costruzione stessa, esso viene messo solo per abbellire giardini o abitazioni.

L'Arco Monumentale (o di trionfo)[modifica]

Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Arco trionfale.
L'Arco di Tito a Roma

MONUMENTO: struttura eretta per ricordare o celebrare qualche evento o persona.
TRIONFO: ricordo, spesso, di qualche vittoria o conquista.
L'arco era posto generalmente trasversalmente ad una strada (per questo era chiamato fornice: "permette l'attraversamento") e spesso situato all'interno della città.
Sulla superficie si era soliti compiere iscrizioni, statue, targhe, bassorilievi che esplicitavano il suo significato.
Esempi importanti sono:

  • L'arco di Augusto: presenta un unico foro, colonne di ordine corinzio sui lati e presenta un'iscrizione sull'attico.
  • L'arco di Tito: fu successivamente ampliato nell'800 e gli furono aggiunte le ali laterali; inizialmente c'era solo la fornice e le prime due colonne.
    • Il piano attico è ornato al centro con una grande targa.
    • Il capitello è un misto di corinzio e ionico, presenta quindi sia le foglie di acanto che le volute. È un capitello composito (molto ricco dal punto di vista decorativo).
    • L'intradosso dell'apertura è coperto da cassettoni (lastre di marmo lavorate a rosette).
    • Il frontone presenta due vittorie alate in bassorilievo e al centro una chiave di volta (senza funzione strutturale) a doppia voluta con una figura plastica nel mezzo.
    • Nella parte interna ci sono molti bassorilievi che ricordano una campagna militare.
  • L'arco di Settimo Severo: arco triplo (a triplice fornice), posto su un basamento con gradinate; la sua particolarità è che non si presenta a cavallo di una strada di scorrimento.
    • La ricchezza decorativa è amplificata dalle colonne a fusto intero poste su piedistalli.
    • La trabeazione sporge ed è chiamata trionfata.
    • La fornice centrale è a cassettoni decorata, nella parte superiore, con un gruppo scultoreo in bronzo.

Il Foro[modifica]

Il foro era una struttura tipica romana all'interno della quale erano raggruppate le sedi amministrative o religiose della città. Generalmente si affacciava nel foro anche il tempio che spesso fungeva da fondale decorativo per la piazza. Furono molti a Roma i fori, aumentati in particolar modo durante l'età imperiale.

  • Foro Romano: non ha una forma regolare in quanto fu sempre modificato durante gli anni senza mantenere uno schema preciso.
  • Fori Imperiali: contenevano i famosi mercati traianei e vari complessi che si giustappongono tra loro con forme regolari.
  • Foro di Augusto: è formato da una piazza con portici continui che si conclude con il Tempio di Marte. La muratura è in opus squadratum che chiude lateralmente e posteriormente la piazza e il tempio.

Note[modifica]

  1. 1,0 1,1 L'architettura Romana, in Veni Vidi Vici, 15 ottobre 2012. URL consultato il 27 gennaio 2018.

Bibliografia[modifica]

D. Watkin, Storia dell'architettura occidentale, Zanichelli, Bologna 2007.
G. Bora, G. Fiaccadori, A. Nigro, A. Nova, I luoghi dell'arte, Electa Bruno Mondadori.

Voci Correlate[modifica]

Altri Progetti[modifica]