Lana

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Lana
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Tecnologie dei materiali e dei processi produttivi della moda (industria tessile)

La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini (pecore Essa si ottiene attraverso l'operazione di tosatura, ovvero taglio del pelo, che per le pecore avviene in primavera. La lana che si viene ad ottenere viene definita lana vergine.

Un altro metodo per ricavare la lana è quello di recuperarla dopo la macellazione della pecora stessa. La lana che si ricava si chiama lana di concia.

L'industria inoltre riutilizza la lana ricavata dagli scarti di produzione; oppure di lana ottenuta dal capi di abbigliamrnto dismessi; si parla in questo caso di lana rigenerata, il procedimento ciclo rigenerato. Tradizionalmente il centro di riutilizzo della lana già usata è la zona di Prato. L'eliminazione di eventuali presenze di fibre cellulosiche (cotone, rayon) avveniva tramite il carbonizzo (la cellulosa brucia facilmente, la lana con molta maggiore difficoltà, ma questo metodo in presenza di mischie con fibre sintetiche porta ad inconvenienti gravi.

Origine[modifica]

Gli animali da cui si ricava la lana sono:

  • La pecora merino: razza definita in Spagna intorno al XII secolo a partire da un lavoro secolare di selezione. Attualmente allevata in modo estensivo in Germania e in Islanda, Sud America e in Africa, produce una lana molto fine e pregiata;
  • La pecora di razze indigene: hanno pelo più duraturo, usato tradizionalmente per la confezione di materassi e tappeti;

Aspetto[modifica]

La lana, una volta lavata per ripulirla e sgrassarla, ha una tinta che va dall'avorio al bianco. La sua lucentezza è data dalla sezione circolare e dalle scaglie. Nell'analisi microscopica, si può notare che longitudinalmente la fibra si presenta con delle caratteristiche scagliette che ne ricoprono la superficie esterna, mentre la sua sezione è di tipo circolare.

Fibre di lana al microscopio

Proprietà generali[modifica]

La fibra, che è costituita da una sostanza proteica, la cheratina, ha lunghezza tra i 2 e i 90 mm e sezione circolare; è rivestita esternamente da squame e presenta numerose ondulazioni elastiche, origine della caratteristica arricciatura. Questa struttura conferisce alla lana morbidezza, elasticità, igroscopicità ed elevata termocoibenza, resistenza termica a secco, per via dell'aria trattenuta tra le fibre. Scarsa invece la resistenza alle sollecitazioni meccaniche.

Proprietà termiche[modifica]

La lana è una fibra calda al tatto e dotata di alta termocoibenza. Quest'ultima caratteristica determina che gli indumenti tessuti con la lana risultino più spessi con un conseguente trattenimento di una maggiore quantità di aria.

Il calore provoca sulla fibra della lana la degradazione. Una prima degradazione che si manifesta con un impercettibile ingiallimento può cominciare attorno ai 70 °C; a 130 °C inizia la vera e propria decomposizione; a 170 °C si ha uno sviluppo di ammoniaca. Tuttavia la lana può rimanere esposta per brevi tempi senza soffrire degradazione anche a una temperatura di 200 °C: questa proprietà viene sfruttata dalle industrie per l'operazione di termofissaggio.

La lana è relativamente resistente alla fiamma e, bruciando, sviluppa un odore simile all'osso bruciato contemporaneamente alla formazione di piccoli grani neri che, se toccati, si polverizzano. La lana è dotata anche di termoplasticità.

Il tessuto di lana non solo isola dal freddo ma anche dal caldo; alcune popolazioni africane la usano di giorno per ripararsi dal caldo e la sera dal freddo.

Utilizzi[modifica]

Per la sua origine, la lana è usata tipicamente per il vestiario, ma ha soprattutto sbocchi sul mercato dei tessuti per arredamento e per le imbottiture (cuscini e materassi). In genere non viene impiegata nei tessuti tecnici. Spesso però, la lana viene impiegata in mischia con altre fibre. La si può trovare con la seta, per capi di pregiata fattura, con cotone e lino, per la produzione di maglieria intima; con il poliestere, per indumenti estivi, con fibre acriliche per produrre filati di maglieria.

Ultimamente, in relazione alle biotecnologie, in particolare nell'edilizia, si è provveduto ad impiegare dei materassini di lana di pecora, per isolare tetti e pareti degli edifici. La lana qui trattata, subisce le solite lavorazioni di lavatura della lana per maglieria o tessitura, viene cardata con gli stessi macchinari ed anziché essere filata, viene agugliata e confezionata in rotoli, cosi da permettere lèutilizzo sia in verticale che in piano. La densità non deve essere mai inferiore ai 30 kg/mc e lo spessore del materassino non inferiore ai 5 cm. Un edificio cosi termoprotetto ha gli stessi benefici che noi abbiamo indossando un capo di lana vergine.

Peli di altri animali[modifica]

Anche se tecnicamente non sono lane spesso vengono assimilati le fibre ottenute dai peli

Immagini[modifica]

Numero Nome Spiegazioni Sigle
1 Nana Fibra tratta dal vello della pecora WO
1A Lana vergine Fibra tratta dal vello della pecora di prima tosatura. Generalmente proveniente da agnelli WV
2 Alpaca Lama Cammello Kashmir Mohair Angora Vigogna Yach Guanaco Casgora Castoro Lontra Preceduta o meno dalla denominazione lana o pelo Peli degli animale citati a fianco: Alpaca, lama, cammello, capra del Kashmir, capra angora, mohair, coniglio angora, vigogna, yack, guanaco, capra cashgora (incrocio della capra kashmir e della capra angora) castoro e lontra. WP WL WK WS WM WA WG WY WU WB WT
3 Pelo o Crine Con o senza indicazione della specie animali (per esempio pelo bovino, pelo di capra comune, crine di cavallo) Pelo di vari animali diversi dai punti 1 e 2 HA

Prodotti[modifica]

Altro[modifica]